Il tema della mascolinità e della virilità come spazi storici, oggi, dai confini poco definiti, è stato uno dei temi centrali del convegno.  All’aumento dell’autonomia femminile gli uomini hanno contrapposto un atteggiamento confuso in risposta ad una scelta femminile e non frutto esso stesso di una scelta identitaria. Occorre aiutare gli uomini a ritrovare se stessi e a ricostruire un nuovo rapporto con gli uomini, poiché sin dall’800 vi è stato il mito dell’immutabilità del genere, ovvero vi è un solo modello maschile. In effetti nella quotidianità se si entra in una stanza e sono tutti uomini questo non suscita stupore, ma se in una sala ci sono solo donne si constata una maggiore presenza femminile. Le donne non hanno avuto riconosciuta la presenza pubblica e hanno lottato per avere una pari dignità, poiché gli stessi uomini faticano ad ammettere di essere la metà dell’umanità, l’uomo sente per definizione di rappresentare l’umanità! Concretamente avviene che per gli uomini:

  • la lente del genere è sconosciuta;
  • l’identità maschile è legata al potere;
  • c’è una tendenza difensiva rispetto ad una presenza femminile alla pari.

L’incontro è stato un confronto alla pari tra donne e uomini. Sono stati visti alcuni filmati che evidenziano sia atteggiamenti femminili che maschili rispetto al genere e soprattutto si è provato, in gruppo, ad individuare strategie di crescita congiunta per disseminare cultura anche tra i giovani.

Il tema dell’omofobia è emerso come predominante: esso non è soltanto denigrazione delle donne ma è paura di intaccare uno status quo, un equilibrio che c’è da secoli. E’ una forma di violenza non evidente, non immediata ma serpeggiante, tacita, e forse più pericolosa di altre.

Il momento di lavoro seminariale ha rappresentato un’occasione interessante di confronto e socializzazione, tra operatori sociali, tra cittadini di etnie diverse, tra uomini e donne. La novità è stata duplice:

  • la residenzialità, ovvero la continuità su due giornate ha offerto l’occasione di un approfondimento ed una discussione prolungata e funzionale ad una crescita culturale;
  • la novità del tema, non discusso in precedenza, non presente sugli organi di comunicazione, ma fortemente permeante la vita quotidiana di tutti: persone, operatori e semplicemente cittadini e cittadine.
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