Un primo approccio con la cultura maschile: incontro pubblico funzionale allo “sdoganamento” delle tematiche degli stereotipi di genere. Il 9 giugno 2017 presso la Libreria Tavella di Lamezia Terme, è stato, promosso – corso del progetto I.O.M. –insieme verso orizzonti maschili- finanziato dalla Chiesa valdese – un evento culturale di riflessione intorno alla dimensione valoriale maschile. Data la delicatezza del tema e la sua particolarità tematica è stato pensato di affrontare la cultura maschile e gli stereotipi di genere attraverso la presentazione del libro di uno storico, ricercatore della Università di Bologna, dott. Sandro Bellassai.

Il libro presenta stereotipi maschili ed offre l’opportunità di ragionare intorno a esempi di vita quotidiana, costruiti nel tempo.
Il dibattito è ruotato intorno ad un gioco di parole: “La paura del maschio o il maschio e le sue paure”, una provocazione che ha voluto coinvolgere sia l’universo maschile che quello femminile. Alla discussione ha partecipato anche la professoressa Vingelli, ricercatore di sociologia generale dell’Università della Calabria e responsabile del centro Women’ studies della stessa Università. Si è voluta la presenza di una donna del Sud, che potesse concretizzare la tematica sulle questioni anche meridionali e calabresi, in particolare.
Sono emersi temi quali:
- La virilizzazione del mondo maschile come costrutto storico, funzionale alle ragioni della politica;
- Il ruolo degli uomini nel dover sempre rappresentare l’umanità intera;
- L’esigenza del maschio di dover sempre essere all’altezza degli stereotipi: forte, potente e conduttore.
L’efficacia dell’incontro è stata data dal fatto che un uomo, il prof. Bellassai, ha affrontato la tematica del maschio ed ha trattato alcuni temi fondamentali come l’identità storica maschile, ma soprattutto le fatiche quotidiane dell’uomo che deve mantenere sempre un ruolo che gli viene attribuito ed è, in questo, ingabbiato.

Gli interventi della prof. Vingelli hanno offerto la possibilità di contestualizzare il tema: in Calabria tra i primi a studiare il tema c’è stato il prof. Osvaldo Pieroni e da allora si è ragionato sul tema della libertà e della ridefinizione maschile, sullo sguardo eccentrico e di èlite rispetto a questi argomenti e soprattutto sulla mercificazione del corpo delle donne, che permane all’interno di una società tradizionale come quella calabrese, ma anche sull’ossessione della performance e della cura al femminile.
Le donne, secondo Vingelli, dovrebbero anche interrogarsi sulla centralità che attribuiscono al loro corpo e sulla esigenza di opporsi sempre al modello maschile.
Il dibattito è stato corposo, portato avanti da uomini e donne che hanno interloquito su stereotipi di genere e cultura. L’associazione Mago Merlino ha posto così le basi per una futura collaborazione con qualche uomo presente, che si è detto disponibile a future collaborazioni sul tema.
A seguito di questo momento, si è pensato di organizzare un incontro seminariale per proseguire sulla tematica e, in un’ottica di continuità, si è chiesto ancora una volta un contributo a Sandro Bellassai.
La forma seminariale è stata quella prescelta perché più utile ad affrontare in modo continuativo il tema e far conoscere le persone, affinchè condividessero un approccio tematico e si creasse una comunità di convidisione su questo tema. L’incontro è stato anche aperto accreditato all’ordine degli assistenti sociali, con il duplice obiettivo di:
- fare un servizio ed intercettare nuove persone, anche lontane dal mondo associativo;
- rendere strumentalmente allettante la tematica anche per gli operatori dei servizi pubblici e provare a fare cultura e informazione presso di essi.